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Ucraina: Ricci, fondi a famiglie/Comuni che aiutano profughi

Ucraina: Ricci, fondi a famiglie/Comuni che aiutano profughi

Sindaco Pesaro e Presidente Ali, piano 'adozione' Comuni ucraini

ANCONA, 24 marzo 2022, 16:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il Governo istituisca un fondo speciale da dare subito ai Comuni, per le famiglie che accolgono i profughi. Allo stesso tempo occorre pensare ad un piano di adozione da parte delle Amministrazione italiane, verso quelle ucraine". Sono proposte lanciate dal sindaco di Pesaro e presidente Ali Matteo Ricci durante l'annuale Assemblea nazionale di Autonomie Locali Italiane, che vedrà, tra oggi e domani, alternarsi a Firenze oltre 300 sindaci e amministratori locali italiani. "Lo scopo - ha spiegato - è creare un meccanismo per dare risposte e aiuti concreti adesso, nell'emergenza della guerra, e dopo, quando sarà il momento di ricostruire".
    "I sindaci sono in prima linea nell'accoglienza dei profughi ucraini. - ha detto ancora Ricci - Ora dobbiamo dare ordine e regole chiare. Allo scoppio del conflitto c'è stata tanta 'solidarietà spontanea', che va gestita per far arrivare a destinazione gli aiuti degli italiani. La maggior parte dell'accoglienza arriva dalle famiglie. Per questo chiediamo un fondo straordinario da dare ai Comuni, contributi che potranno essere distribuiti velocemente a chi ospita, grazie all'individuazione di criteri e controllando che nessuno faccia il furbo". Il modello da seguire, secondo Ricci, è quello usato nell'emergenza Covid-19, con buoni spesa, ben rodato dal Comune di Pesaro. Ad oggi in Italia sono circa 60mila i profughi accolti, le stime dei prossimi mesi parlano di un milione di profughi ucraini. "Numeri molto più grandi - ha osservato -.
    Siamo stati in prima linea anche quando chi scappava dalle guerre erano uomini ed erano neri. Ora i canali di Cas e Comuni non basteranno: vanno dati degli aiuti o il sistema d'accoglienza non reggerà".
    Poi l'altra proposta di Ricci, lanciata insieme al sindaco di Fano Massimo Seri: "Vorremmo che ogni Comune italiano potesse adottare un comune ucraino, in base dimensioni e caratteristiche socio-economiche. Per aiutarli oggi, durante la guerra, e farli ripartire quando i conflitti saranno cessati. Una solidarietà fraterna tra popoli e amministratori che può aiutare negli anni, un grande elemento di vicinanza. Esattamente come si fece nel dopo guerra, quando tanti comuni italiani si gemellarono con quelli tedeschi".
   

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