"Lasciare che qualche
centinaio di chilometri tenga ancora oggi separati l'Adriatico e
il Tirreno - al netto di una Salaria in via di definizione - è
un'imperdonabile leggerezza". Queste parole sono state
pronunciate dal vescovo di Rieti e amministratore apostolico di
Ascoli Piceno, Domenico Pompili, in occasione della messa per i
cinque anni dal terremoto del Centro Italia. Una presa di
posizione alla presenza del presidente del Consiglio Mario
Draghi e sulla quale oggi concorda anche il sindaco di Ascoli
Piceno Marco Fioravanti. "Personalmente, sposo e ribadisco con
forza quanto dichiarato da mons. Pompili e credo che tutti i
sindaci, tutti i rappresentanti delle istituzioni e tutti gli
stakeholders del territorio debbano sostenere questa importante
battaglia per il Centro Italia, facendo sentire la voce di una
comunità che da troppo tempo vive una grave situazione di
isolamento infrastrutturale" afferma il primo cittadino
ascolano, ricordando che il sisma del 2016 ha ulteriormente
peggiorato tale condizione. "La realizzazione della Ferrovia
Salaria - aggiunge - garantirebbe non solo un necessario e
imprescindibile collegamento tra la dorsale adriatica e quella
tirrenica, ma darebbe un importante impulso al turismo dei
territori coinvolti, ponendo anche un freno allo spopolamento
delle aree interne". Per questo motivo, già da tempo, come
Comune di Ascoli Piceno ha lanciato il manifesto per la Ferrovia
Salaria, alla quale hanno aderito diversi rappresentati delle
aree interessate. "Al Governo abbiamo chiesto di finanziare lo
studio di pre-fattibilità dell'opera, e da parte del ministro
Enrico Giovannini c'è stata apertura e disponibilità nei
confronti delle esigenze manifestate dai nostri territori.
Auspico - conclude Fioravanti - che tutti facciano la loro
parte, affinché al Governo arrivi forte e chiara la voce di una
comunità forte, coesa e che ha davvero bisogno di questa
infrastruttura".
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