E' previsto nel Piano di Sviluppo 2021 presentato oggi dall'ad di Terna Stefano Donnarumma l'Adriatic Link, interconnessione che interesserà Abruzzo e Marche, lunga circa 285 km e completamente 'invisibile', costituita da un cavo sottomarino e due cavi terresti interrati e da due stazioni di conversione vicine alle stazioni elettriche esistenti di Cepagatti (Pescara) e Fano (Pesaro-Urbino).
L'opera, di rilevanza strategica per incrementare la capacità di scambio e favorire l'integrazione della produzione da fonti rinnovabili nell'area Centro Sud-Centro Nord, si legge in una nota di Terna, è fondamentale per aumentare la sicurezza della trasmissione dell'energia elettrica dell'area.
L'intervento, oggetto di una progettazione partecipata con le comunità locali, sarà realizzato secondo i migliori standard di sostenibilità e tutela ambientale attraverso studio e condivisione con i territori delle ipotesi localizzative, per contenere la lunghezza delle tratte in cavo, minimizzare eventuali interferenze (sia terrestri sia marine) con le zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico e archeologico e recare minor disagio possibile ai cittadini dei Comuni ad oggi potenzialmente interessati (Fano e Cartoceto nelle Marche; Cepagatti, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Montesilvano, Città Sant'Angelo e Silvi in Abruzzo).
La fase di consultazione pubblica (prevista dal Regolamento UE n. 347/2013) si concluderà nel 2021 e precede la richiesta di autorizzazione al ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell'Ambiente. L'Adriatic Link, per cui Terna investirà oltre 1 miliardo coinvolgendo circa 120 imprese, si aggiunge agli investimenti previsti nelle due regioni (in Abruzzo oltre 200 milioni, nelle Marche oltre 130) in linea con il Piano Industriale 2021-2025 il cui impegno economico globale, 8,9 miliardi, sarà focalizzato su sviluppo, ammodernamento e resilienza della rete elettrica italiana nei prossimi 5 anni.
L'infrastruttura è inserita nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) che individua obiettivi e impegni dell'Italia per il raggiungimento dei target europei, primo la riduzione del 55% delle emissioni al 2030, 'zero emissioni' al 2050.
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