"Le recenti vicende che riguardano
l'ospedale di Urbino, quali la predisposizione di aree
specifiche per il trattamento di pazienti affetti da Covid, la
temporanea chiusura di reparti come Cardiologia e Rianimazione,
la difficoltà in cui versa Medicina, la sospensione
dell'attività chirurgica programmata e la grave carenza di
personale medico del Punto Nascita, affondano le proprie radici
in croniche e gravi inadempienze organizzativo-gestionali, negli
anni ripetutamente segnalate da Anaao senza ascolto". A dirlo è
Alfredo Rossini, coordinatore Anaao Assomed Area Vasta 1 che ha
messo nero su bianco le questioni indirizzando la sintesi delle
criticità emerse alla direttrice dell'Asur Nadia Storti, al
direttore dell'Area Vasta 1 Romeo Magnoni, al direttore medico
del Presidio Ospedaliero Unico per l'Area Vasta 1 Andrea Cani e,
per conoscenza, all'assessore Regionale Filippo Saltamartini e
al dirigente delle Risorse Umane dell'Area Vasta 1 Paolo
Pierella. L'esponente di Anaao Assomed parla di "obbligo
etico-professionale di collaborazione a tutti i livelli. Anaao
Assomed auspica una fattiva e sollecita risoluzione delle
problematiche in essere e richiede al contempo un atteggiamento
consono ad una viva e salutare dialettica istituzionale che
prevede un maggior coinvolgimento dei lavoratori, professionisti
sanitari dirigenti e non, nelle scelte di programmazione e delle
loro associazioni categoriali di rappresentanza nelle sedi
decisionali di politica aziendale". Il delegato sindacale
ribadisce inoltre "il supporto incondizionato ai nostri iscritti
e a quanti ne necessitino in questo periodo di estrema
difficoltà del Servizio Sanitario e delle sue articolazioni
operative, sottolineando che la risorsa più preziosa di cui esso
si costituisce è il personale umano".
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