Un incontro online, con quasi 300
imprenditori marchigiani per definire le strategie per tracciare
le "traiettoria di futuro" per il tessuto produttivo marchigiano
logorato da terremoto, crisi della filiera degli
elettrodomestici e difficoltà generate dalla pandemia. Il
convegno, promosso da Confindustria Marche e Intesa SanPaolo, ha
sottolineato in particolare l'opportunità rappresentata dai
Fondi strutturali europei, "ancora più strategici perché possono
contribuire al rilancio degli investimenti delle nostre piccole
e medie imprese e alla loro capacità di innovarsi per far fronte
alle sfide che dovremo affrontare", hanno spiegato Claudio
Schiavoni presidente Confindustria Marche e Diego Mingarelli
vicepresidente Piccola Industria Confindustria per l'Europa.
Per Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo,
bisognerà attendere il 2025 per il totale recupero dei livelli
di Pil pre-covid", un quadro che vede le Marche "tra le regioni
più in difficoltà sia a causa della specializzazione in alcuni
settori fortemente colpiti come moda e casa, sia per una
situazione già debole del sistema industriale regionale". Per
garantire tenuta e futuro del tessuto produttivo regionale, ha
spiegato, occorre investire su "Internazionalizzazione,
digitalizzazione, sostenibilità ambientale, ma soprattutto la
formazione dei giovani incentivando il più possibile l'aumento
di quelle competenze tecniche fondamentali per accrescere il
contenuto di innovazione dei prodotti e la competitività sui
mercati globali". Per Cristina Balbo, direttrice regionale di
Intesa Sanpaolo - "la crisi si sta rivelando un acceleratore di
trasformazioni che erano già in corso che, se opportunamente
colte, possono contribuire al rilancio economico".
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