"No a una modifica della legge
elettorale delle Marche, a due mesi dal voto, arbitraria, perché
impedisce ai candidati alla presidenza, ma non a tutti, di
essere candidati come consiglieri regionali". Lo ha detto
Roberto Mancini, candidato alla presidenza di Regione per la
lista di sinistra Dipende da noi durante un sit in di protesta,
con bandiere e cartelli davanti alla Regione promossa da varie
forze politiche tra cui M5s Marche e Rifondazione Comunista che
parlano di "furto di democrazia". La modifica, in discussione
oggi in Aula, che ha avuto l'ok in prima Commissione, dice
Mancini, "non impedisce a tutti i candidati presidenti di
diventare consigliere: il secondo piazzato sarà accolto in
Consiglio e gli altri no". "Non vediamo risvolti politici -
commenta il consigliere regionale M5s Peppino Giorgini -, che
possano essere così importanti da fare un 'furto di democrazia"
a due mesi dalle elezioni". Il M5s candiderà Gian Mario
Mercorelli come presidente e come consigliere e ricorrerà al Tar
in caso di istanza di rigetto.
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