Da un lato i "totalitarismi", la
"dittatura", la "normalizzazione" delle minoranze, le violenze;
dall'altro la "democrazia", il "valore della libertà", la
"diversità vista come ricchezza della società". Di questa
contrapposizione ha parlato il presidente della Regione Marche
Luca Ceriscioli nella seduta del Consiglio regionale dedicata,
nella prima parte, al Giorno del Ricordo, all'esodo istriano,
giuliano dalmata e ai massacri delle foibe. "Ancora una volta, -
ha detto sull'iniziativa in Consiglio - è stata fatta una cosa
importante, una cosa di valore che resterà nel cuore. Il
presidente ha stigmatizzato tutti i totalitarismi: l'azione dei
fascisti nei territori istriani, giuliano dalmati, per
"italianizzare" popoli abituati alla convivenza, interfaccia tra
mondi e ricchezza della comunità"; il totalitarismo nell'ex
Yugoslavia del maresciallo Tito, la sua "operazione violenza, di
pulizia etnica, con persone persone cacciate o infoibate.
"L'insegnamento della storia va preso per intero".
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