Ammontavano a 1.196 milioni di euro
le perdite di esercizio occultate nei bilanci 2010, 2011 e nella
relazione semestrale 2012 della vecchia Banca Marche dopo le
riclassificazioni dei crediti deteriorati fatte dai Commissari
straordinari nel 2013. Lo sostiene la Procura di Ancona per
argomentare l'accusa di bancarotta impropria nell'avviso di
chiusura indagini notificato a 18 ex manager della banca.
Secondo l'accusa, infatti, al crac contribuirono le false
comunicazioni sociali nei bilanci in questione, in cui gli
inquirenti ravvisano "l'intenzione di ingannare i soci e il
pubblico in modo concretamente idoneo a indurre in errore i
destinatari, nonché al fine di conseguire un ingiusto profitto
per loro e per la società, costituito dall'indicazione di utili
di bilancio anziché di perdite".
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