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Alluvione: il racconto dell''apocalisse in 10 minuti'

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Alluvione: il racconto dell''apocalisse in 10 minuti'

Polemiche su preallarme. Protezione civile e Comune si difendono

SENIGALLIA (ANCONA), 04 maggio 2014, 19:33

Redazione ANSA

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(dell'inviata Alessandra Massi) Dieci minuti, forse addirittura cinque, tanto è bastato ieri per scatenare un disastro su Senigallia, con un'alluvione che si è portata via due vite (un anziano morto per un malore mentre le ambulanze erano bloccate dal fango e un altro strappato dall'acqua dalle braccia dei soccorritori) e che ha devastato la quotidianità di mezza città. Qualcuno protesta lamentando ritardi nel preallarme alla popolazione, la Protezione civile replica che l'allerta meteo è stato diffuso il giorno precedente, e il sindaco Maurizio Mangialardi dice che ''le linee telefoniche erano in tilt ed è stato difficilissimo coordinare i soccorsi''.
    In via Cavalieri di Vittorio Veneto, vicino la zona di Saline, la più colpita dall'ondata di maltempo, la gente approfitta di una schiarita per liberare i piani bassi dal fango giallastro lasciato dall'acqua che si è ritirata. Oxana e i suoi familiari raccontano che "pioveva, pioveva ed ad un certo punto abbiamo visto una massa d'acqua che risaliva la strada". E che ha invaso giardini, scantinati, piani terra, ristoranti e chalet. L'appartamento di Oxana è stato devastato, i mobili rovesciati, la roba sparsa in giro, materassi e coperte piene di fango e una traccia umida lasciata dall'acqua alta circa un metro e mezzo. Scenario simile in un locale usato come ufficio nel palazzo vicino e in un negozio di toelettatura per cani. I proprietari spazzano via il fango con delle scope, qualcuno si è rivolto ad amici che hanno una ditta di spurgo. Qualcun'altro si lamenta: "qui non si è visto nessuno e io sono invalido all'80%".
    Eppure solo i vigili del fuoco hanno portato a Senigallia oltre 200 uomini e 80 mezzi, mentre sono giunti da tutta Italia volontari della Protezione Civile ed esperti in soccorsi speciali. Qualche strada più in là, un giovane la butta a ridere. "Questa era la mia casa - dice, mostrando un seminterrato ancora pieno di acqua e fango - ora il letto galleggia". Piange invece in via Podgora una signora bionda, Alessandra. "Pioveva, ad un tratto abbiamo sentito sirene e segnali d'allarme - racconta - ci siamo affacciati al balcone e abbiamo visto un'ondata enorme che veniva in su. Ho avuto tanta paura". Alessandra e i suoi familiari abitano ai piani superiori di una palazzina, ma l'acqua si è abbattuta nel garage, danneggiando due auto, nel giardino e nella cantina. "Dove c' erano un congelatore pieno di roba da mangiare, dei mobili, dei documenti e tanta altra roba" si dispera la donna, ma la madre, 85 anni, la invita a rimettere le cose in prospettiva. "Questo - dice - non è niente in confronto a quello che hanno sofferto altre persone". Da domani la conta dei danni ufficiale, per il momento la città è ancora all'erta per 72 ore, mentre sono stati diramati nuovi avvisi di condizioni meteo avverse e di possibili rischi di dissesti idrogeologici. La pioggia è stata talmente intensa ed abbondante - spiegano esperti della Protezione Civile - che il fiume Misa non ha rotto gli argini, li ha addirittura superati. Oggi il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha partecipato ad una riunione presso la sala operativa del comune con il sindaco Maurizio Mangialardi e con il direttore della Protezione Civile regionale Roberto Oreficini. Nelle Marche è giunto il premier Renzi, nei prossimi giorni sono attesi i ministri Galletti e Martina.
   

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