Rigoletto è un dramma attuale che
racconta dell'abiezione umana, della miseria che abbrutisce e
della ricchezza volgare che pensa di poter comperare tutto. E'
un racconto di maledizione fuori dal tempo e l'allestimento che
debutterà alla Scala il 20 giugno con la regia di Mario Martone
parte proprio da questa idea.
Un'idea a cui la scenografa Margherita Palli ha dato una
forma creando una struttura che ruota. Da un lato è un ricco
appartamento "un po' kitsch" pieno di oro e oggetti di design;
dall'altro una sorta di sottosuolo misero.
L'ispirazione, spiega all'ANSA Palli, è stata duplice e
cinematografica. "Martone mi ha chiesto di partire dal film
sudcoreano premio Oscar Parasite e dalla Porta proibita di Orson
Welles". Ed è infatti una enorme porta, dorata da un lato e di
legno scuro dall'altro che collega i due mondi: quello dorato
(ma certo non alieno da abiezioni) del duca di Mantova, che va a
prostitute e fa uso di cocaina. E quello dove vive Rigoletto,
pagliaccio deforme (qui senza la tradizionale gobba) che al duca
procura divertimento spacciando e procurando ragazze.
Insomma un Rigoletto attuale. "Siamo nel 2022 è anche ora -
commenta Palli -. Stupisce che quando andiamo a Salisburgo o a
Zurigo vediamo spettacoli moderni e diciamo quanto ci piacciono
e poi se li facciamo a casa nostra no".
"Credo che sia giusto per tutti i teatri avere spettacoli
della tradizione, Vado volentieri a vedere la Traviata di
Liliana Cavani o la Bohème di Zeffirelli" dice prima di
aggiungere però che "o si fa la Traviata della Cavani o bisogna
fare qualcosa di nuovo" e questo lo è, davvero.
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