Regione Lombardia somministrerà la
terapia monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale nei
bambini nati a partire dal 1 gennaio 2024, anche se non prevista
dai Lea.
"Nel nuovo piano socio sanitario regionale 2023/2027 abbiamo
sottolineato quanto la prevenzione occupi un posto di rilievo
tra i nostri obiettivi principali. Contrastare un virus che lo
scorso anno ha colpito oltre 3 mila bambini, provocando
sovraffollamento nei Pronto Soccorso e un impegno economico di
oltre 14 milioni di euro, era dunque inevitabile e doveroso" ha
detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana,
commentando la delibera approvata dalla giunta che prevede una
campagna di prevenzione per le patologie da Virus respiratorio
sinciziale (RSV) per la stagione 2024/25 tramite immunizzazione
con anticorpo monoclonale.
"Vorrei inoltre sottolineare - ha continuato il presidente -
anche il risvolto sociale dell'intervento. Non è infatti da
trascurare lo stato d'ansia che vivono i genitori dei piccoli
che vengono colpiti dal virus, spesso costretti anche a lunghe
assenze dal posto di lavoro, per poterli accudire".
L'avvio della campagna di immunizzazione è previsto per l'1
novembre 2024 e il target è individuato nei bambini nati a
partire dal 01 gennaio 2024. Dall'1 novembre i punti nascita
erogheranno l'anticorpo monoclonale anti-RSV prima della
dimissione dei neonati.
"Questo provvedimento - ha affermato l'assessore al Welfare
Guido Bertolaso - mira ad arginare una patologia purtroppo molto
diffusa soprattutto tra i neonati, responsabile della maggior
parte delle bronchioliti dei bambini. I ricoveri ospedalieri per
infezioni da RSV nel 2023 hanno coinvolto 3.024 bambini di età
compresa tra 0 e 12 mesi e di questi, 3.019 neonati di età
inferiore ai 6 mesi, una fascia particolarmente vulnerabile alle
complicanze gravi".
Alla luce di questi numeri "appare imprescindibile, in vista
della stagione invernale, procedere con la somministrazione su
larga scala del farmaco monoclonale contro il Rsv nei bambini -
ha concluso - un'azione che permetterà di ridurre
significativamente i ricoveri ospedalieri, gli accessi al pronto
soccorso e, soprattutto, prevenire i decessi".
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