È stato sottoscritto all'Ats di
Bergamo un accordo che ha l'obiettivo di creare un network a
sostegno dei caregiver familiari. Il protocollo propone una
connessione volta a integrare la cooperazione tra i diversi
soggetti, monitorando i processi operativi e sensibilizzando sui
bisogni e diritti dei caregiver "per contrastare l'isolamento
sociale, individuare situazioni 'invisibili', favorire la salute
delle persone curate e curanti".
L'assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale,
Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, ha sottolineato
come "quella dei caregiver sia una figura che deve trovare
sempre maggior tutela e consapevolezza". Il caregiver, ha
aggiunto, è "un attore attivo della rete dei servizi e una
preziosa risorsa alla quale abbiamo voluto garantire, oltre alle
risorse economiche anche un riconoscimento giuridico".
L'auspicio è che il protocollo sottoscritto a Bergamo, possa
essere una "buona pratica di riferimento per l'intera realtà
lombarda".
Per l'assessore alla Casa e Housing sociale della Regione
Lombardia, Paolo Franco, la parola d'ordine è "investire nel
senior-house".
Il progetto 'Laboratorio Caregiver', spiega, "è di
fondamentale importanza per tante famiglie" e "il nostro
principio guida è l'assistenza domiciliare: dobbiamo inserire
come priorità l'accessibilità di ogni casa, questo significa
appartamenti con servizi in comune, dalla palestra alla
lavanderia, all'assistenza sociosanitaria commisurata alle
condizioni del fragile".
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