Dopo che una sua frase del 2015
contro i gay ('sono un aberrazione della natura quelli che
partecipano al Pride') è finita, citata dal cantante Fedez, sul
palco del 'Concertone del primo maggio', il consigliere
regionale della Lombardia, Massimo Bastoni (Lega), al suo arrivo
oggi al Pirellone ha voluto chiarire che, pur non pentendosi
delle sue posizioni, "non ha dichiarato che i gay sono vittime
di un'aberrazione della natura", ma che quando vede "delle
persone che vanno in giro a quattro zampe nudi accompagnati da
altri signori, non fanno neanche un grande favore alla comunità
gay, anzi credo che non li rappresentino neanche".
Proprio in mattinata, il Pd ha depositato in Aula una mozione
urgente per impegnare la giunta lombarda a velocizzare il
dibattito sul disegno di legge che prevede misure di prevenzione
e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi
fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale,
sull'identità di genere e sulla disabilità e prendere le
distanze dalle dichiarazioni di alcuni soggetti istituzionali,
tra cui anche consiglieri regionali, che hanno preso posizioni
palesemente discriminatorie sull'argomento. "Qual è la posizione
di Regione Lombardia in merito al ddl Zan? - si chiede il
capogruppo Dem, Fabio Pizzul -. È d'accordo sul fatto che lo si
discuta o condivide le folli dichiarazioni di alcuni esponenti
leghisti che negli ultimi mesi si sono manifestati in tutta la
loro rozzezza nei confronti di coloro che il disegno di legge
intende tutelare da ogni discriminazione? È importante saperlo,
perché se è pur vero che si tratta di un tema nazionale, esso
riguarda tutti i cittadini e Regione Lombardia non può rimanere
indifferente".
Nel frattempo, all'avvio dei lavori del Consiglio regionale,
il Consigliere regionale del M5S Lombardia Simone Verni è
intervenuto per sollecitare la calendarizzazione della proposta
di legge regionale antidiscriminatoria del M5S che attende, dal
dicembre 2019 di essere discussa. "Nonostante i nostri continui
solleciti, abbiamo assistito solo ad un totale immobilismo da
parte di questa maggioranza - ha spiegato Verni -. Il centro
destra vuole far credere che l'allargamento dei diritti e delle
tutele sia un atto liberticida e si ostina a tenere in ostaggio
questa proposta di legge". Al termine dell'intervento di Verni,
tutti i consiglieri grillini hanno mostrato all'Aula la mano
aperta con la scritta 'PDL 109', il numero della legge
antidiscriminatoria Lgbt del M5s Lombardia.
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