I vertici degli uffici giudiziari
milanesi, "diversamente da quanto deciso in precedenza" non
porteranno i propri saluti all'inaugurazione dell'anno
giudiziario degli avvocati penalisti prevista per il 7 e 8
febbraio. Lo comunica in una nota il Consiglio direttivo della
Camera penale di Milano, spiegando che la decisione "sarebbe
determinata dal disagio di intervenire in un 'contesto
complessivo nel quale la magistratura viene sistematicamente
delegittimata e individuata come un ordine estraneo alla cultura
istituzionale, quasi eversivo'".
I penalisti fanno poi sapere che "il tenore della
comunicazione ricevuta" ha "imposto una replica scritta". Come
si legge nella nota, infatti, "crediamo che si sia abbandonato
unilateralmente il metodo improntato al dialogo e all'ascolto,
congiuntamente sostenuto persino di fronte alla protesta contro
il Governo guidata da Anm la scorsa settimana, sempre
rivendicato come tratto 'ambrosiano' nei rapporti tra foro e
magistratura. Crediamo, ancora, che la dialettica anche forte
tra associazioni sia inviolabile, ma che la decisione di
prendere posizione da parte di chi rappresenta l'istituzione
giudiziaria sia un fatto grave".
"Continueremo a discutere, con i colleghi e amici delle
Camere penali di tutta Italia, di tanti temi rilevanti quanto
controversi - prosegue la nota -, con il rammarico di vedere il
dibattito privato di interventi istituzionali importanti.
Un'occasione di ascolto e dialogo si è trasformata in
un'occasione di scontro. È uno strappo che la comunità dei
penalisti milanesi faticherà a superare".
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