/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

L'amico di Ramy: 'Urtati da dietro dalla macchina dei carabinieri'

L'amico di Ramy: 'Urtati da dietro dalla macchina dei carabinieri'

Fares Bouzidi parla dell'impatto, 'non ho perso io il controllo'

MILANO, 13 dicembre 2024, 18:45

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non ho perso io il controllo, ho sentito questa botta, questo urto, questa spinta da dietro, poi siamo volati, questo mi ricordo e mi ricordo di essermi svegliato, poi, in ospedale". Così Fares Bouzidi, interrogato dal gip di Milano, ha raccontato l'impatto che ci sarebbe stato, stando anche alla sua versione, tra l'auto dei carabinieri e lo scooter su cui viaggiava anche Ramy Elgaml, il 19enne morto nell'incidente. Le sue parole sono state ricostruite dall'avvocato Marco Romagnoli, che lo difende con Debora Piazza.
   Al termine dell'interrogatorio, durato oltre due ore davanti alla gip Marta Pollicino, i legali Marco Romagnoli e Debora Piazza hanno chiesto alla giudice la revoca della misura cautelare dei domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale, date anche le condizioni di salute del 22enne, arrivato in stampelle oggi al Palazzo di Giustizia. La gip deciderà nei prossimi giorni.
    "Ha risposto con difficoltà, date le sue condizioni, a tutte le domande - ha spiegato Romagnoli ai cronisti - ha risposto compiutamente per quello che ricorda, dato il trauma che ha avuto". Ha confermato che è "scappato ma non da un alt dei carabinieri, ha incrociato la macchina e aveva paura, ha accelerato e loro dietro, aveva l'ansia perché era senza patente, era quello il suo timore". Ha messo a verbale "di essere stato urtato, spinto da dietro, ha riferito che non ha perso lui il controllo, lui istintivamente stava andando verso casa". Ricorda "l'urto, il volo e il risveglio in ospedale".
    Quella sera per lui e Ramy, secondo la versione del 22enne, era stata una serata normale, di divertimento, prima dell'inseguimento. Un altro aspetto che ha raccontato a verbale, ha aggiunto il legale, "è che durante la dinamica dell'inseguimento sperava di poter rallentare e fermarsi per permettere a Ramy di scendere, anche se non si era nemmeno accorto che l'amico aveva perso il casco". Secondo il legale, Bouzidi, indagato anche per omicidio stradale, come il carabiniere della prima macchina inseguitrice, "non ha saputo dire se ci siano stati altri urti durante l'inseguimento di 8 km, non ha saputo ricostruire con certezza, lui si ricorda questa ultima botta da dietro, quella spinta forte in avanti, che ce ne siano stati altri può essere o non essere, non ricorda".  
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza