Apre domani nelle Salette della
Grafica del Castello Sforzesco di Milano - in occasione del
70esimo anniversario della morte dell'artista - la mostra
"Alberto Martini. La danza macabra", realizzata in
collaborazione con la Fondazione Oderzo Cultura e curata da
Paola Bonifacio e Alessandro Botta.
Basata sull'importante nucleo di lavori grafici del pittore
e disegnatore di Oderzo (nel Trevigiano), presenti nelle
collezioni del Gabinetto dei Disegni e della Civica Raccolta
delle Stampe 'Bertarelli', l'esposizione si sviluppa intorno ai
temi prediletti dall'artista: l'allegoria della morte e la danza
macabra, soggetto affrontato da Martini in alcuni importanti
lavori, come "L'Albo della morte" (1894-1896), ciclo di disegni
di chiara ispirazione nordica, per spingersi fino alle celebri
cartoline della "Danza macabra europea" pubblicate dall'editore
Longo di Treviso in occasione del primo conflitto mondiale.
Il ciclo litografico propone una lettura degli eventi bellici
particolarmente originale e beffarda, spiccatamente
espressionista: "Per la grande Guerra Mondiale che scoppiò nel
1914 - annota Martini - disegnai sulla pietra 'La Danza Macabra
Europea', cinquantaquattro piccole litografie che gli editori
trevisani preferirono lanciare su carte postali, ciò che era
allora di gran moda. Una prima serie di dodici piccole stampe fu
sequestrata per ragioni politiche e fu poi venduta, non
dall'autore, sotto il mantello...". Martini illustrò anche i
racconti di Edgar Allan Poe, l'Inferno dantesco, le opere di
Shakespeare e le poesie dei "maudits" francesi, opere che lo
resero famoso all'estero come uno dei maggiori rappresentanti
del tardo simbolismo italiano.
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