È stato commemorato questa mattina
l'eccidio di Piazzale Loreto, a Milano, da cui sono passati 80
anni, con anche qualche polemica, come il riferimento indiretto
al generale Roberto Vannacci del presidente dell'Anpi
Provinciale di Milano, Primo Minelli, che senza citarlo ha
parlato di chi "inneggia alla Decima Mas nel silenzio di quasi
tutte le istituzioni". O come quella relativa all'assessore
della Regione Lombardia Massimo Sertori che durante il suo
discorso ha parlato di 15 uomini fucilati da "forze di
occupazione straniera". Lo stesso Sertori su Facebook in un post
ha fatto poi riferimento a "quindici patrioti partigiani
fucilati da un plotone di militi fascisti e SS" e rispondendo a
una domanda del Tgr, ha affermato: "Io sono antifascista, non ho
problemi a dirlo".
Era il 10 agosto del 1944, quando quindici partigiani furono
prelevati dal carcere di San Vittore e portati in Piazzale
Loreto, dove vennero fucilati da un plotone di fascisti e SS. I
loro corpi furono lasciati sulla strada fino al tardo
pomeriggio, con l'intento di terrorizzare la popolazione e
spezzare la volontà di chi lottava per la libertà.
Alla cerimonia in onore dei martiri hanno preso parte anche
la vicesindaco Anna Scavuzzo e figli e nipoti delle vittime
dell'eccidio di 80 anni fa, i cui volti sono stati ritratti
dalla sezione 10 agosto 1944 ed esposti in piazzale Loreto. "Non
li abbiamo mai dimenticati" il messaggio dell'Anpi provinciale
di Milano.
"Oggi più che mai ci eravamo impegnati a celebrare con
attenzione questa data - le parole di Scavuzzo - perché queste
occasioni sono anche l'occasione per fare tutti un passo avanti.
Come città ci impegniamo a accogliere quell'eredità morale che
sentiamo oggi così attuale così importante. Un'eredità morale
che ci lasciano i quindici patrioti italiani che furono
assassinati dai fascisti, quindici italiani che non avevano
altra colpa se non quella di amare il proprio paese e la propria
libertà".
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