Non è stata una sfida mortale quella che ha causato la morte di due quindicenni, travolti nel tardo pomeriggio di ieri da un treno a Berbenno di Valtellina (Sondrio). Le prime indagini della Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone, hanno escluso che la tragedia sia riconducibile a una "challenge", in voga purtroppo tra molti adolescenti in questi ultimi tempi, che prevede l'attraversamento dei binari all'ultimo momento. Al magistrato che con la collega Chiara Costagliola indaga per fare piena luce sull'accaduto, gli investigatori hanno portato, nelle ultime ore, un video che non lascia più dubbi sul fatto che si sia trattato di una tragica imprudenza e non, invece, come ipotizzato in un primo momento da talune fonti investigative, di una sfida al treno proveniente da Sondrio e con destinazione la Stazione Centrale di Milano. I due ragazzini, Meriton Ajeti, originario del Kosovo, e il coetaneo Manuel Gabriel Tejada Reyes, nato a Gallarate (Varese), da famiglia sudamericana, volevano probabilmente raggiungere più in fretta degli amici la banchina da dove poco dopo avrebbero preso il convoglio locale che li riportava a Sondrio, dopo la giornata di divertimento trascorsa insieme alle giostre del luna park di Berbenno di Valtellina.
Intanto i magistrati hanno disposto l'autopsia che sarà eseguita mercoledì, all'obitorio dell'ospedale sondriese, mentre il treno dell'investimento non è stato posto sotto sequestro perché gli esperti della Polizia Scientifica della questura di Sondrio hanno copiato il contenuto della cosiddetta "scatola nera" che contiene l'intera condotta tenuta dal macchinista durante il viaggio: il convoglio è stato dunque subito restituito a Trenord. Posti sotto sequestro probatorio, invece, i cellulari di Meriton e Gabriel.
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