L'ospedale pediatrico 'Vittore
Buzzi' di Milano da oggi ha un nuovo respiratore neonatale
donato da Asm Onlus per la salute dell'infanzia, l'associazione
italiana per lo studio delle malformazioni.
Il nuovo ventilatore ha la capacità di erogare sia una
ventilazione meccanica convenzionale, sia una ventilazione non
invasiva e sincronizzata con lo sforzo respiratorio del
paziente. "Questo è molto importante per i neonati prematuri,
che sono altamente fragili e per i quali - ha osservato Gianluca
Lista, direttore Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva
Neonatale Asst Fatebenefratelli Sacco - è importante
salvaguardare al massimo lo stato di salute del polmone e le
condizioni neurologiche che spesso risentono di una eventuale
non sincronizzazione del paziente con il ventilatore".
Alla donazione del respiratore da parte di Asm ha
partecipato anche il governatore lombardo Attilio Fontana, che
ha sottolineato come questo rappresenta "un ulteriore passo per
l'innovazione e l'assistenza all'avanguardia dei nostri presidi
ospedalieri, già sedi di prestazioni d'assoluta eccellenza.
L'Ospedale Buzzi è, senza dubbio, la sede più appropriata per
assicurare ai neonati prematuri ed ultra-prematuri e alle loro
famiglie, ogni migliore prospettiva diagnostica e terapeutica".
L'ospedale Buzzi è punto di riferimento a Milano e in
Italia per le nascite per questo è importante che abbia in
dotazione attrezzatura di ultima generazione. "Qui nascono 3.200
bambini l'anno e come Asst superiamo i 6 mila bambini all'anno
con la Macedonio Melloni e il Sacco - ha osservato Alessandro
Visconti, direttore generale Asst Fatebenefratelli Sacco -. Il
reparto di neonatologia ha oltre 1.300 bambini ricoverati
all'anno in media".
Il nuovo respiratore neonatale "è in linea con l'assistenza
all'avanguardia che vogliamo contribuire ad assicurare ai
neonati prematuri ed ultraprematuri non ancora in grado di
respirare autonomamente ed ai loro genitori - ha concluso
Marinella Di Capua, presidente di Asm Onlus e Fondazione Asm per
la salute dell'infanzia -, che potranno avere una più concreta
speranza di vedere i loro piccoli sopravvivere, e provare infine
quella gioia che ogni nascita dovrebbe portare sempre con sé".
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