(ANSA) - ROMA, 05 MAG - Più consapevole, attento ai valori
etici, probabilmente con meno tempo a disposizione. E quasi
sempre già informato sul prodotto. È il ritratto del consumatore
del beauty del 2030, "figlio" della pandemia, del lockdown, del
boom del digitale e anche delle battaglie etiche e sociali di
questi anni. A raccontato è la prima edizione della Milano
Beauty Week, con un beauty talk dedicato che ha provato
disegnare i profili di chi tra dieci anni si avvicinerà
all'acquisto di un rossetto o di un bagnoschiuma.
"Il consumatore di cosmetici del futuro verrà da una vera
rivoluzione - racconta il responsabile del Centro Studi di
Cosmetica Italia, Gian Andrea Positano - Tra pandemia e lockdown
abbiamo assistito a una tale accelerata, che in 18 mesi si sono
concretizzati cambiamenti che attendevano in 5-10 anni".
Ricordando che tra dieci anni, sulla ribalta dei consumatori
"forti" saliranno prepotentemente i ragazzi oggi della
Generazione Z (ovvero quelli nati tra il 1995 e il 2010), si
consoliderannoi canoni di bellezza pre-Covid, dal trucco
invisibile alla bellezza naturale. Allentate le restrizioni per
prevenire la diffusione del virus, l'attenzione tornerà sul
trucco viso. Per le pelli irritate e sollecitate dai lunghi
periodi con la mascherina, si porrà l'attenzione su texture
delicate e funzionali. "Il claim 'idratante' sarà fondamentale e
coprirà il 55% dei prodotti per il trucco, quando solo cinque
anni fa non esisteva". Già oggi il 14% della Generazione Zeta
pone poi massima attenzione verso ingredienti sicuri e di
derivazione naturale, E il 50% percepisce la bellezza attraverso
l'igiene e la cura di sé. "Cercheranno prodotti a orientamento
naturale - conclude Positano - beauty routine minimaliste" e
senza più tutto il tempo del lockdown da dedicare alla cura di
se', "si tornerà prepotentemente ai cosmetici multifunzionali".
(ANSA).
Consapevole ed etico, il consumatore beauty del 2030
Da Milano Beauty Week, parola chiave sarà "idratante"
