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Assolto da omicidio figlio, morì per sindrome Takotsubo

Assolto da omicidio figlio, morì per sindrome Takotsubo

Non per i colpi inferti. Sentenza definitiva, prese 3 anni

MILANO, 20 aprile 2022, 18:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non è morto per i ripetuti colpi alla testa inferti dal padre con il batticarne, ma per una serie incalzante di violenti stress emotivi vissuti nelle 24 ore precedenti che, assieme all'assunzione di cocaina, avrebbero scatenato la rara sindrome di Takotsubo culminata nell'arresto cardiaco verificatosi per pura coincidenza con le percosse al capo.
    E' la ricostruzione della difesa che ha reso definitiva l'assoluzione di Mario Colleoni, imputato per aver ucciso il figlio Gianluca, allora 48enne, tossicodipendente, alcolizzato e anche con il vizio del gioco alle slot machine. La mattina del 9 dicembre 2019, Gianluca, rientrato a casa dopo una nottata finita con un incidente d'auto, aveva dato per l'ennesima volta in escandescenze. Il padre, che mai ha negato quanto è accaduto e nemmeno "l'esasperazione" sua e della moglie per quella difficile convivenza, lo aveva colpito alla testa: prima due colpi poi altri due o tre quando era a terra nel giardino della loro villetta in Brianza. L'autopsia però, non aveva rilevato alcuna frattura del cranio e nemmeno un trauma cranico - solo alcune lacerazioni del cuoio capelluto - ed aveva stabilito il decesso per aritmia cardiaca.
   

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