(ANSA) - MILANO, 23 MAR - I due anni di pandemia hanno
trasformato il settore ricettivo in Italia, a partire dalle
modalità di pianificazione delle vacanze, con una crescita delle
prenotazioni dirette nelle strutture, prevalentemente
telefoniche con picchi fino al 36% del totale, a discapito di
agenzie e piattaforme digitali. Si accorcia la "booking window",
ovvero la distanza in giorni tra la data di prenotazione e la
data di check-in, passando dai 54 giorni del 2019 ai 37 del
2021. Sono alcuni dei trend spiegati nel rapporto "Due anni di
pandemia: il bilancio del settore alberghiero italiano"
realizzato dall'agenzia AlbergatorePro, che raccoglie nella sua
community oltre 9.500 albergatori.
Sono stati analizzati il settore ricettivo nel biennio
2020-2021 con l'incrocio di dati provenienti da diverse fonti,
tra cui Istat e Federalberghi, e dati inediti prodotti dall'
osservatorio interno. Aumentano - viene sottolineato - le
prenotazioni last minute o last second, che nelle città d'arte
rappresentano il 30% del totale, "aspetto che comporta un
elevato rincaro dei prezzi delle strutture, chiamate a
fronteggiare l'impossibilità di organizzarsi e pianificare con
anticipo, con un conseguente calo della qualità dei servizi". In
particolare, tra gli effetti delle crescenti prenotazioni
dell'ultimo minuto, l'incremento medio di prezzo tra tariffa di
partenza e rack rate, ovvero il prezzo massimo applicato, per la
stessa camera e per la medesima data si attesta oggi al 28%.
Crescono le prenotazioni dirette, a scapito delle "Ota"
ovvero Online travel agencies. "Questo trend rappresenta una
grande opportunità sia per gli albergatori che per gli ospiti -
spiega Gian Marco Montanari, ad di AlbergtorePro - dato che le
strutture risparmiano un costo di commissione che oscilla tra il
15 e 20% e i clienti possono ottenere benefit che vanno da un
prezzo migliore a servizi aggiuntivi concordabili
telefonicamente". (ANSA).
Turismo: report, più care prenotazioni hotel ultimo minuto
'Due anni pandemia: bilancio settore alberghiero'
