La sottovariante di Omicron BA.2
nel territorio di Bergamo sta prendendo velocemente il posto
dell'originaria Omicron BA.1 e arriva in questi giorni a
determinare il 58% dei casi positivi. Lo afferma l'Istituto
Mario Negri rendendo noti i dati emersi dalle ricerche fatte in
collaborazione con l'ASST Bergamo Est.
Questo significa, secondo Ariela Benigni, segretario
scientifico dell'Istituto e Coordinatore delle ricerche di
Bergamo e Ranica, che "la pandemia non è finita e la risalita
dei contagi in questi giorni, spinta dall'emergente BA.2 ne è la
dimostrazione. La sottovariante di Omicron BA.2 - aggiunge - è
più infettiva dell'originaria e colpisce chi ha un sistema
immunitario più debole, come gli anziani, ma la vaccinazione a
ciclo completo e i nuovi farmaci contro il Covid-19 ci danno un
certo margine di tranquillità".
In particolare, i dati del Mario Negri fanno rilevare che nei
campioni sequenziati dal 20 dicembre scorso nella bergamasca,
data della comparsa di Omicron, fino alla prima metà di marzo,
la sottovariante BA.2 non è stata riscontrata nel mese di
gennaio, mentre è stata rilevata nel 9% dei casi positivi di
febbraio ed è balzata al 58% nella prima metà di marzo.
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