Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mostre: apre Tatay, videoinstallazione su padri con Einaudi

Mostre

Mostre: apre Tatay, videoinstallazione su padri con Einaudi

In Triennale Milano l'opera di Marina Ballo Charmet

MILANO, 29 ottobre 2021, 08:28

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Apre oggi al pubblico, in Triennale Milano, Tatay, una videoinstallazione di Marina Ballo Charmet, realizzata con la collaborazione di Ludovico Einaudi.
    Tatay - parola che significa "papà" in filippino - è un ambiente sonoro in cui nel buio dodici voci si intrecciano e si susseguono a formare un'unica voce che diventa ancestrale e primordiale. Sono le voci di padri di Paesi e lingue diversi che cantano una ninna nanna al loro bambino. Completa l'installazione un video con l'immagine di un gesto che si ripete: quello di un padre che culla il suo piccolo.
    "La videoinstallazione di Marina Ballo Charmet - dice Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano - è una poetica e raffinata riflessione sul tema della paternità in cui suono e immagine si intrecciano e si rafforzano a vicenda per riportare a voci e gesti privati, personali, afferenti alla sfera del quotidiano, ma al contempo universali e ancestrali".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza