Continua la marcia in Champions delle
italiane. Entrambe approdano in semifinale della massima
manifestazione continentale nel corso della final eight a
Belgrado. Se la Pro Recco è alla ricerca del suo nono alloro
continentale (l'ultimo nel 2015), l'AN Brescia dimostra grande
condizione dopo il tricolore e centra la sua prima semifinale
della storia. Parte la formazione di Hernandez, dieci successi
su dieci nelle fasi preliminari, e si mette alle spalle ansie e
paure della finale scudetto persa dopo 15 anni a discapito
dell'AN Brescia dominando i tedeschi del Waspo Hannover per 16-9
(parziali 5-2, 4-3, 1-2, 6-2) nel primo quarto di finale. Ora la
semifinale contro i greci dell'Olympiacos o gli spagnoli del
Barceloneta in programma venerdì 4 giugno alle 18. Due anni fa i
liguri uscirono in semifinale proprio contro gli ellenici, che
erano i campioni in carica avendoli già battuti in finale a
Genova e che sono i finalisti uscenti, sconfitti solo ai rigori
della Telekom Budapest che intanto ha eliminato i francesi del
CN Marsiglia per 14-6.
Il match è stato ben saldo nelle mani dei biancocelesti che
trovano Ivovic miglior marcatore della partita (cinque reti).
Tedeschi avanti solo all'inzio, poi il parziale di 4-0 nel primo
tempo che scava già il solco. Luongo in superiorità regala il
massimo vantaggio nel secondo tempo (8-3). Poi gli avversari
restano sempre a galla fino al 7-10 firmato dal bomber
montenegrino, ex Canottieri Napoli, Darko Brguljan. Il 6-2 del
quarto tempo è inequivocabile e la caccia alla nona è partita
ufficialmente.
Poi il turno dei campioni d'Italia dell'AN Brescia: la
formazione di Bovo, che non ha mai vinto la coppa più
prestigiosa, e con l'assenza pesante di Edoardo Di Somma
(lesione al tendine del pollice destro che l'aveva già costretto
a saltare gara-4 della finale scudetto col Recco) e Vlachopoulos
e Christian Presciutti a mezzo servizio, batte lo Jug Dubrovnik
12-10 (parziali 2-3, 3-3, 3-3, 2-3) in un match condotto sin
dalle prime battute. Ora in semifinale venerdì alle 20.30 il
Ferencvaros campione in carica. Si alza l'asticella per
coltivare un sogno che appare meno proibito.
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