Apre giovedì 20 maggio allo Scalo
Lambrate la prima personale di Marco Sorgato, artista padovano
giovane ed eclettico che spazia dalla musica underground ai
tatuaggi, fino ad arrivare all'arte con una serie di opere che
indagano il rapporto Uomo-Natura in questo particolare momento
storico. La mostra è composta da una cinquantina di opere che si
compongono di tre serie: De-Composizioni, Diario della
Sopraffazione, Dead Chips. Al centro di tutte c'è una profonda
ricerca antropologica che riflette sul tentativo di
sopraffazione da parte dell'uomo nei confronti della natura.
Secondo Sorgato la natura è un sistema complesso da cui
l'uomo non può sentirsi estraneo e la sua reazione non può che
annullare l'intervento umano facendolo rientrare nei suoi cicli
vitali. Per questo la scritta sulla pianta è destinata a
scomparire: la chioma, crescendo, modifica il messaggio, poi lo
distorce fino a renderlo irriconoscibile. Con il ricambio di
foglie, infine, perde gli ultimi segni dell'intervento umano. Da
una foglia persa nasce un germoglio e l'intervento dell'uomo
viene quindi dimenticato e decomposto.
L'esposizione, organizzata dall'Associazione Formidabile, è
curata da Nicolas Ballario e vede la direzione artistica di
Umberto Cofini. È la seconda mostra ospitata negli spazi di
Scalo Lambrate, progetto di rigenerazione urbana nato dalla
collaborazione tra Associazione Formidabile, Municipio 3 e FS
Sistemi Urbani proprietari dell'asset. Un deposito inutilizzato
da anni, all'interno dello scalo ferroviario di Lambrate,
restaurato rispettando i principi di sostenibilità ambientale e
messo a disposizione della comunità attraverso una serie di
attività e servizi.
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