Da qualche giorno la statua in
bronzo sulla tomba del campione di ciclismo Libero Ferrario, nel
cimitero di Parabiago, non è più al suo posto. Lo rende noto il
Comune, che sta preparando i festeggiamenti del centenario della
sua vittoria: Ferrario è stato il primo italiano che ha
indossato la maglia iridata nel 1923, a Zurigo, vincendo il
titolo di campione del mondo di ciclismo.
"Quando mi hanno comunicato l'accaduto - dice il Sindaco
Raffaele Cucchi - non volevo credere che qualcuno sia davvero
così irrispettoso dei nostri morti, innanzitutto, ma anche di
chi rappresenta per la nostra città un'icona dello sport. Non ho
davvero parole per esprimere tutto il nostro disappunto e anche
la nostra rabbia rispetto a questo reato. Ci auguriamo che nel
breve, non solo sia ritrovata la statua, ma che i colpevoli
vengano individuati con le conseguenti condanne che ne
derivano".
Si presume che la statua in bronzo sia stata rubata tra il 4
e il 17 aprile, ma solo il 16 aprile gli eredi se ne sono
accorti: "Mi sono recato presso il cimitero venerdì scorso -
dice Bibo Libero Rigamonti, nipote di Libero Ferrario - Volevo
verificare i lavori di ripristino della tomba dello zio, nonché
sistemare le fotografie dei suoi genitori. È stato in quel
momento che mi sono accorto della mancanza del busto in bronzo
di Libero Ferrario che intendeva ricordare il campione alla
Città di Parabiago e non solo a noi. Ho, quindi, sporto denuncia
ai Carabinieri confidando in un ripensamento del gesto che ci ha
lasciato basiti".
La statua è alta circa un metro, pesa 50 kg ed è stata
realizzata dallo scultore milanese Alfeo Bedeschi nel 1930, anno
della morte del campione.
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