La Fondazione Policlinico San Matteo
di Pavia punta anche sulla Neurologia per sviluppare
ulteriormente le proprie attività in futuro: ma questa scelta,
presente nel Piano organizzativo strategico dell'ospedale, non
mette in discussione la stroke unit (dove vengono curate le
persone colpite da ictus cerebrale) realizzata insieme alla
Fondazione Mondino (l'istituto neurologico pavese). E' quanto
emerso dall'odierno incontro tra i vertici del San Matteo e i
principali rappresentanti della politica pavese: il sindaco del
capoluogo, Mario Fabrizio Fracassi, il presidente della
Provincia, Vittorio Poma, i parlamentari e i consiglieri
regionali.
"Siamo e saremo un'opportunità per il sistema sanitario
pavese - ha dichiarato il presidente Alessandro Venturi -,
perché il San Matteo rappresenta non solo un Policlinico che è
profondamente innervato nella vita della città, ma anche
un'istituzione plurisecolare che insiste su questo territorio da
molti secoli. L'esperienza del Covid-19, vissuta durante questi
mesi, ha proiettato il San Matteo in un panorama non solo
nazionale ma anche internazionale quale è la sua giusta sede e
la sua giusta collocazione".
Durante l'incontro è stato ricordato che in Lombardia "il San
Matteo è uno dei più importanti dipartimenti di emergenza e
urgenza", con "oltre 102.000 accessi in Pronto Soccorso, 35.765
ricoveri, di cui oltre il 44% ricoveri ordinari in urgenza; è di
fatto l'ospedale di riferimento non solo per la provincia di
Pavia ma anche per il lodigiano e il basso milanese".
"In questo contesto di eccellenza clinico-assistenziale - è
sottolineato in una nota del San Matteo - si inserisce la
realizzazione di un Dipartimento di Neuroscienze e di una
Struttura di Neurologia, attualmente non presenti nel piano di
organizzazione e, invece, presenti nelle strutture con cui si
confronta".
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