Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Femminicidio nel milanese, verso richiesta processo per Vena

Femminicidio nel milanese, verso richiesta processo per Vena

Chiusa inchiesta. I due vivevano assieme durante lockdown

MILANO, 14 gennaio 2021, 16:59

Redazione ANSA

ANSACheck

La Procura di Milano ha chiuso l'indagine in vista della richiesta di processo a carico di Antonio Vena, 47enne operaio ed ex guardia venatoria accusato di avere ucciso con un fucile a pompa nel cuore della notte, mentre dormiva, la sua compagna Alessandra Cità, sua coetanea e tranviera dell'Atm (azienda trasporti milanesi), nell'aprile scorso a Truccazzano, nel Milanese. L'uomo, che si era costituito, è accusato di omicidio volontario pluriaggravato. "Voleva lasciarmi, l'ho ammazzata", aveva detto ai carabinieri di Cassano D'Adda, poche ore dopo il delitto. Stando all'indagine del pm Giovanni Tarzia e del procuratore aggiunto Laura Pedio, i due, coetanei, si conoscevano da molto tempo.
    Avevano iniziato una relazione sentimentale circa 9 anni prima dell'omicidio e vivevano a distanza: lui a Bressanone, in provincia di Bolzano, e lei nel comune dell'hinterland del capoluogo lombardo. A causa dell'emergenza coronavirus, Vena era in ferie forzate e da un paio di settimane viveva nell'appartamento insieme alla donna, che lo aveva ospitato in casa sua e che però aveva manifestato l'intenzione di interrompere la relazione. In passato Vena era stato già denunciato due volte per violenza, dalla donna con cui all'epoca era sposato: fatti che risalgono al 2009 e al 2012 a Chiusa, in Alto Adige, dove i due vivevano.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza