Con "la chiamata al presente e il
saluto romano" le "tre realtà associative della estrema destra
extra parlamentare, CasaPound, Lealtà e Azione e Forza Nuova"
hanno voluto "celebrare in modo statico e orgoglioso il
disciolto partito fascista". Lo scrive il gup di Milano Manuela
Cannavale nelle motivazioni della condanna in abbreviato, del
settembre scorso, per 5 estremisti di destra accusati di avere
violato la legge Scelba, che sanziona l'apologia del fascismo,
nell'aprile 2019 davanti al murale del militante Sergio Ramelli
in via Paladini a Milano.
Tra gli imputati Gianluca Iannone, leader di CasaPound Italia
e l'esponente sempre di CasaPound ed editore di Altaforte
Francesco Polacchi, condannati a 1 mese e dieci giorni di
carcere. Il giudice ha anche disposto il rinvio a giudizio per
altri 24 imputati nell'inchiesta della Digos, coordinata dai pm
Alberto Nobili e Enrico Pavone. Il processo si aprirà il primo
dicembre davanti alla nona penale.
Scrive il giudice che nel 2019 "mai come in precedenza, può
apprezzarsi proprio uno stacco, anche di luogo e di tempo, tra
la prima parte della manifestazione, quella autorizzata, nella
quale si è commemorato il defunto (Ramelli, 18enne militante del
Fronte della Gioventù ucciso da un commando di Avanguardia
Operaia, ndr) e la seconda parte della manifestazione, posta in
essere al solo scopo di eseguire riti e gesti tipici del
disciolto partito fascista, di evocare i tempi del fascismo, con
grandissima partecipazione emotiva da parte di tutti i
manifestanti" allo scopo "di provocare adesioni e consensi e di
concorrere alla diffusione di concezioni favorevoli alla
ricostituzione di organizzazioni fasciste".
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