Una campagna nazionale di borse di
studio per gli universitari. La chiede don Alberto Lolli,
rettore dell'Almo Collegio Borromeo di Pavia, in un appello
rivolto alla presidenza del Consiglio dei ministri. Preoccupato
(come altri suoi colleghi alla guida di importanti Collegi a
Pavia e in altre città d'Italia) del possibile calo degli
iscritti in seguito all'emergenza coronavirus, don Lolli chiede
l'avvio di una campagna nazionale di borse di studio a favore
dei giovani universitari.
"I Collegi universitari di merito - si legge nell'appello del
rettore del Borromeo - sono luoghi di studio e di vita
comunitaria che danno a molte ragazze e ragazzi di talento,
spesso con scarse risorse finanziarie, la possibilità di
conseguire un titolo universitario e contemporaneamente di
arricchire la loro formazione culturale con un'offerta
interdisciplinare che si affianca ai percorsi universitari.
Nelle difficili condizioni economiche che il Paese vive oggi,
sentiamo ancora più forte l'esigenza di promuovere un'iniziativa
che sostenga concretamente il diritto allo studio per permettere
che la passione e il talento dei giovani non vengano frustrati.
Il Collegio Borromeo - continua il rettore - avverte la
necessità che pubblico e privato si alleino nella crisi per
scongiurare che questa situazione renda insostenibile la scelta
dello studio e finisca con l'impoverire tutta la società". Di
qui l'idea dell'avvio di una campagna nazionale di borse di
studio che dovrebbe essere gestita da CRUI (Conferenza dei
Rettori delle Università Italiane) e CCUM (Conferenza dei
Collegi Universitari di Merito). L'appello si firma sia sulle
cartoline in distribuzione al Collegio Borromeo, sia sulla
piattaforma on line gratuita di campagne sociali change.org.
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