Due dipendenti di case di riposo,
l'una in provincia di Milano e l'altra a Pavia, sono morti ieri
a causa del Coronavirus. Lo ha reso noto il vicedirettore
regionale di Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di
assistenza Sociale) Marco Petrillo, che parla di "grandi limiti
del sistema sanitario territoriale". Ha, infatti, preso in
carico le Rsa "dopo quaranta giorni a partire dall'emergenza" ha
detto all'ANSA.
Petrillo, anche presidente Uneba della provincia di Varese
dove su "46 strutture per anziani il 15% è in difficoltà per il
contagio accertato di ospiti e dipendenti", ha spiegato come le
strutture si siano "autonomamente attrezzate per scongiurare i
contagi, a partire dal 24 febbraio scorso", ma che quando il
virus "è entrato purtroppo nelle case di riposo, sono rimaste
sole per quaranta giorni".
"Da questa settimana", ha proseguito Petrillo, "finalmente
Ats ci ha preso in carico, sono stati promessi tamponi e una
conference call ogni martedì, ma di fatto la rete territoriale
ha dimostrato di non esserci". Secondo il dirigente "la
prospettiva non è rosea, spiace vedere l'imbarazzo di Regione
Lombardia, ma sia le case di riposo che le Rsd, dove i disabili
adulti forse sono messi anche peggio, devono ricevere il
supporto necessario". "Si sta azzerando un'intera fascia di età
della popolazione e noi - ha aggiunto - non possiamo
accettarlo". (ANSA)
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