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Salomè di Wilde-Testori, specchio oscuro

Salomè di Wilde-Testori, specchio oscuro

Fino al 28 gennaio al Litta di Milano

MILANO, 19 gennaio 2018, 19:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un pozzo oscuro dal quale si alzano le urla d'accusa del profeta Jokanaan e sul quale incombe una luna piena. Al centro della scena di Salomè, al Teatro Litta di Milano fino al 28 gennaio, c'è l'inconscio, il lato oscuro di ciascuno, dove si specchiano a turno i personaggi. Nello spettacolo del Teatro degli Incamminati il regista Alberto Oliva rilegge la Salomè di Oscar Wilde arricchendola con spunti e parole prese dall'Erodiade di Giovanni Testori. La storia è quella del re di Giudea che chiede alla giovane figlia della moglie di danzare per lui offrendole in cambio tutto ciò che desidera. E Salomè, spinta da Erodiade, ottiene come ricompensa la testa di Giovanni Battista. "Il mistero dell'amore è più grande del mistero della morte" sono le parole del dramma firmato da Oscar Wilde, chiave dello spettacolo dove è la carnalità nelle sue forme a far da protagonista. Ma il messaggio più convincente è il finale sulle labbra di Erodiade che, nel linguaggio di Testori, dopo essere stata Ombra si fa Nulla.
   

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