Non solo l'impegno per la verità a
nome delle altre vittime, ma anche la ferita personale di chi
una mattina di 43 anni fa ha perso la moglie. E' la storia di
Manlio Milani, portavoce dei familiari delle vittime della
strage di Brescia e in aula, alla lettura della sentenza della
Cassazione che ha confermato gli ergastoli a Maggi e Tramonte:
"In quel momento mi è passato il film della mia vita pre 28
maggio 1974" ha detto. "Allo stesso tempo, attraverso
quest'affermazione di giustizia, finalmente ho capito il senso e
il valore del perché eravamo in piazza quella mattina e il senso
e il significato, estremamente importante, di questi anni che
abbiamo condotto nella ricerca della verità anche a loro nome.
Finalmente oggi, riconosciuta piazza della Loggia dentro la
storia del Paese, anche loro potranno finalmente riposare in
pace".
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