GENOVA - Un presepe di luci, un’intera collina, il borgo di Manarola nelle Cinque Terre, trasformata in presepe, con 200 personaggi a grandezza naturale, disegnati da più di quindicimila lampadine colorate a raccontare la magia del Natale. Il viaggio nei presepi della Liguria potrebbe cominciare da qui, dalla suggestione di una natività a picco sul mare che ha aperto ufficialmente la stagione turistica invernale in Liguria, ma che è solo uno dei tanti esempi. Dal presepe di luce si va a quelli viventi, come accade in molti paesi dell’alta Valbormida (a Roccavignale ad esempio, antesignana delle storie di un paese che diventa presepe con i suoi abitanti) oppure fatti di terra come i “Macachi” di Albisola vecchi di duecento anni, con statue preziose o, ancora, meccanizzati. “Ho portato i miei due bambini ad assistere all’evento dell’accensione del presepe di Manarola – dice Carlo Fidanza, commissario dell’agenzia di promozione turistica In Liguria -. E’ stato uno spettacolo emozionante che ha stregato gli occhi e il cuore dei miei piccoli. Il mio invito è quello di far riscoprire ai bambini la magia del Natale anche attraverso le nostre tradizioni più care e antiche”.
La regione si gioca nel periodo natalizio la carta del turismo invernale puntando su tutte le attrattive del territorio. “Con la campagna #lamialiguriainverno – spiega l’assessore regionale al turismo Gianni Berrino - abbiamo messo a sistema una ricca offerta di intrattenimento per chi verrà nella nostra regione per le prossime festività: dai mercatini di Natale ai presepi storici, dagli eventi di piazza e culturali fino ai villaggi di Babbo Natale sulla costa e nell’entroterra. Le premesse ci sono tutte perché anche Natale e Capodanno portino numeri positivi di visitatori come già registrato, sia la scorsa estate, sia in autunno: circa 3 milioni di presenze tra settembre e ottobre”. Con i presepi si sale dal mare per arrampicarsi nell’entroterra genovese, curva dopo curva, per arrivare a Pentema, dove i personaggi, a grandezza naturale e in abiti d’epoca, stanno fra gli archi, i vicoli, le case e le aie, intenti alle attività quotidiane del tempo. Un tuffo nel passato oltre che nel Natale. Il presepe artistico per eccellenza è a Genova, salendo al Santuario della Madonnetta, raggiungibile con la funicolare Zecca-Righi. Conta un centinaio di sculture lignee o in costume d’epoca opera di artisti dei secoli XVII e XVIII, fra i quali Anton Maria Maragliano. Le statuette lignee della sua scuola sono esposte anche al Museo del Presepe di Imperia, 113 pezzi all’interno di una bacheca di cristallo a forma di stella cometa. Ad Albisola, c’è il presepe dei Macachi, più popolare, con figure appunto di terra (di Albisola e della sua frazione di Ellera), la stessa usata per fare le pentole in terracotta.
L’elenco sarebbe lunghissimo, da levante a ponente ma è impossibile ricordarli tutti. Nella Riviera di Levante, anche se non si può parlare di presepi veri e propri, c’è la tradizione dei lumini che galleggiano sul mare a illuminare i sub che escono dall’acqua con la statua di Gesù Bambino a Tellaro, San Terenzo e La Spezia. In Val Fontanabuona c’è un vero e proprio circuito di presepi che passa attraverso venticinque paesi: sono meccanizzati, in ardesia, natività tradizionali liguri e napoletane, visitabili a partire dal 25 dicembre. Infine a Campo Ligure, il paese della filigrana, c’è uno dei presepi meccanizzati più antichi d’Italia.
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