Le note struggenti di "Una vita da
mediano" di Luciano Ligabue, palloncini e fumogeni biancorossi
e, alla fine, un lungo, liberatorio, applauso. Il campo del
Gruppo sportivo Granarolo si è trasformato stamani per un'ora in
una vasta, gremita, arena funebre dove è stato celebrato il
saluto laico ad Alessandro Guarnieri, ex dirigente della società
calcistica, deceduto all'età di 47 anni, stroncato da una
malattia incurabile. Centinaia di persone tra parenti, amici e
atleti si sono stretti intorno ai famigliari dell'ex calciatore,
conosciuto e apprezzato nel mondo del calcio dilettantistico
ligure per le sue qualità professionali e umane. "Alessandro è
stato un uomo fiero e leale - ha detto tra le lacrime a stento
trattenute il presidente del GS Granarolo Gianni Corradi - Con
lui si faceva sport per stare insieme, divertirsi e crescere
giovani atleti. Ci siamo riusciti, e dobbiamo essergli grati.
Per i nostri ragazzi è stato prezioso".
Corradi ha voluto ricordare anche Maurizio, il papà di
Alessandro, scomparso nel gennaio del 2023, tra i fondatori
della società dilettantistica biancorossa. "Quando arrivavano al
campo per noi era una gioia, ci si apriva il cuore» ha detto tra
gli applausi. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti nel
corso della commemorazione. Al termine, gli operatori di Asef
del Comune di Genova, hanno ceduto il posto agli amici del
defunto, per il trasporto del feretro all'autofunebre. Lo stadio
di Granarolo si è riempito della voce di Luciano Ligabue, i
palloncini sono stati liberati in aria. La folla ha accompagnato
il corteo con un lungo applauso. Il feretro è stato trasferito
al cimitero di Staglieno per la cremazione.
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