"Tutti lavorano per il bene
dello Spezia Calcio in questa società, in cui i Platek hanno
investito decine di milioni. Da contraltare c'è il
ringraziamento da fare ai tifosi che sono un'altra stella
polare. Siamo a quasi quattromila abbonati, non era scontato ed
è il sintomo di un grande attaccamento alla squadra". Lo ha
detto l'amministratore delegato del club spezzino, Andrea
Gazzoli, nella prima conferenza stampa dopo il licenziamento di
Eduardo Macia, per due anni vertice del settore tecnico e uomo
di fiducia della famiglia newyorchese in Italia.
"Sono nate delle divergenze con la società, senza entrare nei
dettagli per riservatezza. Non è legato a un episodio o a
un'operazione specifica di mercato", spiega Gazzoli. Macia non
sarà sostituito e il settore sportivo farà riferimento al
direttore Stefano Melissano.
Sulle mosse future del club. "Abbiamo costi tripli rispetto a
quelli che aveva lo Spezia quando andò in serie A nel 2020 -
spiega il dirigente -. Dobbiamo abbatterli ma non abbiamo
obbligo di vendere giocatori importanti. Se dovesse arrivare
un'offerta irrinunciabile, ogni mossa sarà pensata per non
alterare la competitività della squadra. Ci faremo trovare
pronti per sostituirli senza diminuire la qualità della rosa".
Gazzoli ha poi parlato della copertura della curva Ferrovia,
ultimo step dell'operazione di ammodernamento dello stadio
durata tre anni e avviata dagli americani nel 2021 appena
rilevato lo Spezia da Gabriele Volpi. "In tutto un'opera da 15
milioni coperti per 11 milioni dalla famiglia Platek stessa".
Gli americani tuttavia sono aperti all'entrata di eventuali
soci. "Lo ha detto il presidente, Philip Platek, e lo ripetiamo
- conclude Gazzoli -. Ma solo nel caso si parli di persone che
vogliano condividere la serietà con cui è stato gestita la
società fino a oggi. In ogni caso a oggi la famiglia Platek ha
sempre rispettato i propri impegni e non ho dubbi lo farà anche
in futuro".
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