"Per la prima volta si è scritto
nero su bianco che la possibilità di reiterare un reato
dipendeva dalla funzione esercitata da un eletto dai cittadini,
su questo il Parlamento si dovrà interrogare". L'ex presidente
della Regione Giovanni Toti, rispondendo in conferenza stampa
alle domande sulle dinamiche che l'hanno portato alle
dimissioni, torna a parlare dei ruoli di politica e giustizia, e
dei meccanismi che lo hanno portato per quasi tre mesi ai
domiciliari.
"Quest'inchiesta corre lungo un crinale tra politica e
giustizia che mette insieme tante cose - aggiunge - la politica
non può non interrogarsi sui limiti al finanziamento e
all'azione politica rispetto ai suoi finanziatori, e il
controllo di legittimità sugli atti non può eccedere i limiti
della politica di decidere in autonomia". E ancora: "Noi non
abbiamo prodotto atti illegittimi, finanziamenti illegittimi, io
sono contrario al finanziamento pubblico e sono per il
finanziamento privato, ma gli stakeholder devono avere rapporti
con la politica, questa roba qua va normata altrimenti avremo
accuse di asservimento di funzione, gli imprenditori fuggiranno
ogni volta che dovranno chiedere un aiuto, quello di cui è
accusato il presidente Toti - conclude -. Non sono gli atti ma
per l'influenza esercitata e questo si potrebbe applicare anche
ai leader nazionali che dovessero intervenire su scelte del
territorio".
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