Prende tempo la giunta comunale
genovese in merito al progetto di diffusione sul territorio dei
cosidetti "cassonetti smart". Dopo le notizie circolate nei
giorni scorsi sul sostanziale congelamento del programma e la
decisione di Amiu di non installare i "bilaterali" a ponente e
in Valpolcevera, la consigliera comunale Monica Russo (Pd) oggi
in consiglio ha chiesto se sia vero che lo stop è legato "alle
interferenze con gli assi di forza" della mobilità e se
l'amministrazione comunale abbia in mente un "piano alternativo
per risolvere i gravi problemi di raccolta della spazzatura in
città". Legato al progetto della diffusione dei cassonetti
smart, inoltre, avrebbe dovuto esserci anche quello della
tariffazione personalizzata, basata sull'utilizzo di specifiche
tessere per aprire, in futuro, i cassonetti, e quindi avere
contezza dei rifiuti prodotti dai singoli residenti. "Le notizie
circolate nei giorni scorsi - ha risposto l'assessore
all'Ambiente Matteo Campora - non sono basate su mie
dichiarazioni e la cosa migliore sarà affrontare il tema dopo la
pausa di agosto insieme ad Amiu e al nuovo direttore generale".
Poi Campora ha anticipato che "Se vogliamo fare un ulteriore
balzo in avanti nella raccolta differenziata, dovremo trovare un
mix di soluzioni, in alcuni casi adotteremo i cassonetti
bilaterali, in altri casi, dove non potranno essere installati,
sistemi come il porta a porta o la raccolta di prossimità, per
non parlare del nuovo ecopunto che sorgerà al Lagaccio e alla
riqualificazione della Volpara". La giunta non ha quindi
smentito che i cassonetti smart non arriveranno nel ponente
della città. "Li metteremo dove previsto e altrove adotteremo
altre soluzioni", ha concluso Campora.
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