L'ottantesimo anniversario
dall'eccidio di Cichero, che il 17 luglio 1944 durante la
Seconda Guerra Mondiale vide sette partigiani uccisi dai
nazifascisti e la devastazione dell'intero paese nell'entroterra
del Levante di Genova, è stato ricordato con una cerimonia sul
luogo dei fatti da autorità civili, militari e semplici
cittadini. Presenti il consigliere segretario dell'ufficio di
presidenza del Consiglio regionale della Liguria Claudio Muzio,
il consigliere regionale Sandro Garibaldi, il sindaco di San
Colombano Certenoli Carla Casella, il responsabile della Cisl
per l'area metropolitana di Genova Marco Granara oratore
ufficiale della cerimonia.
"Il coraggio degli abitanti di questo piccolo paese del
nostro entroterra, ai piedi del monte Ramaceto, dove nacque
attorno ad Aldo Gastaldi 'Bisagno' il nucleo di quella che
sarebbe poi divenuta la prima formazione partigiana della zona,
rappresenta un esempio ancora oggi vivo e carico di significato,
che documenta quanto la Resistenza ed i valori che ne erano alla
base fossero diffusi e radicati ben oltre le formazioni di tanti
giovani che lottarono con le armi contro i nazifascisti. -
dichiara Muzio - Il coraggio e i sentimenti di libertà e
giustizia, di lealtà e solidarietà, di umanità e fraternità
accomunano Bisagno, i sette giovani uccisi e gli abitanti di
Cichero in un'unica grande testimonianza che ancora oggi parla
al cuore di ciascuno".
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