Arriva da don Giacomo Martino,
"quadri-parroco" di quattro parrocchie del centro di Genova, un
appello per risolvere il problema delle visite medica preventive
previste dal regolamento ASL Liguria e Piemonte nei 5 giorni
prima della partenza dei campi estivi. "Da ormai 10 giorni i 250
genitori dei 130 ragazzini di elementari e medie che porterò la
prossima settimana nei campi parrocchiali - spiega don Giacomo -
chiamano per prenotare la visita ma non trovano disponibilità,
solo una parte ha trovato un appuntamento ma per gli altri non
ci sono posti, rimane la visita a pagamento che, però, contrasta
con la grave diminuzione del potere di acquisto che hanno le
famiglie. Per le quote dei campi abbiamo tirato al massimo,
offriamo tutto a circa 22 euro al giorno e chi non può,
naturalmente, non paga perché nessuno deve restare indietro per
motivi economici". Senza questo documenti, però, il parroco
rischia: "il penale, una consistente multa amministrativa -
spiega - e la chiusura del campo estivo. Ma ad un obbligo di
legge corrisponde, mi hanno insegnato, un diritto: quello alla
salute pubblica delle nostre ragazzine e ragazzini che vivranno
insieme una settimana meravigliosa ed indimenticabile. Cosa
fare? Chiedere ai pediatri di venire incontro a questi bisogni
chiudendo un occhio sul tariffario regionale? Queste sono le
politiche che ci si aspetta si facciano per la famiglia e per i
tantissimi ragazzini ed amiche - conclude - che forse, in tutta
l'estate, hanno questa unica opportunità di svago e crescita
sociale e comunitaria".
"Nessun bambino resterà a casa". A comunicarlo è la
direzione della Asl 3 di Genova che dopo aver ricevuto la
lettera di Don Giacomo Martino, che denunciava la difficoltà per
le famiglie di avere un appuntamento per le visite medico
preventive, previste dal regolamento ASL Liguria e Piemonte nei
5 giorni prima della partenza dei campi estivi, ha trovato una
soluzione adeguata. "Il capo del servizi di consultorio
famigliare ha contattato il parroco per risolvere la
problematica. Questa è una cosa che può succedere - spiegano
dalla Asl - perché l'organizzazione del servizio è modulabile,
in base alla previsione dei picchi di richiesta. In questo caso,
dopo la sollecitazione del parroco genovese si è trovata una
soluzione per assicurare la visita in Asl, nei tempi previsti
per la partenza, a tutti i ragazzi e le ragazze che ne faranno
richiesta".
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