È stato condannato con rito
abbreviato a 3 anni, 1 mese e 10 giorni Faysal Rahaman,
l'operaio di 23 anni originario del Bangladesh ma residente a
Genova arrestato a ottobre dalla Digos con l'accusa di fare
parte della organizzazione terroristica pakistana Ttp, affiliata
con i talebani afghani. L'Avvocatura dello Stato si è costituita
parte civile per la presidenza del Consiglio dei ministri e per
il ministero dell'Interno. I giudici hanno stabilito anche
l'espulsione dall'Italia al termine della pena. Il pubblico
ministero Federico Manotti aveva chiesto la condanna a 6 anni.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale
antimafia e antiterrorismo, erano partite dopo che il fratello
minorenne aveva portato a scuola disegni della moschea di
Gerusalemme con un kalashnikov e la scritta '7 sky'.
Rahaman, secondo gli investigatori, si stava organizzando per
lasciare l'Italia e aveva cercato informazioni su come poter
viaggiare in Europa con la sola ricevuta della presentazione di
rinnovo del permesso di soggiorno accompagnata da altro
documento. Per l'accusa aveva divulgato e fatto propaganda di
messaggi di matrice quaedista. L'ipotesi degli inquirenti è che
l'operaio volesse lasciare il nostro Paese per raggiungere i
componenti della cellula terroristica per compiere attentati o
per raggiungere poi dalla Spagna o dalla Francia il Pakistan.
Gli investigatori avevano scoperto che si stava
auto-addestrando per compiere atti di violenza o di sabotaggio
di servizi pubblici essenziali, oltre a informarsi sull'uso del
fucile mitragliatore AK-47 e sulle tecniche militari di
combattimento. In rete si faceva chiamare "soldato di Dio".
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