A "Incontri d'Estate", trasmissione
di Telenord presentata dal direttore Giampiero Timossi, è stato
il giorno del professor Alberto Zangrillo, prorettore
dell'Università San Raffaele di Milano e presidente del Genoa
Cfc. Zangrillo, nella cornice di Palazzo Interiano Pallavicino,
in Piazza Fontane Marose, ha affrontato più argomenti lanciando
un messaggio, anche duro, ai futuri medici. "Farsi curare
diventerà il più grande lusso della nostra società così come
prima lo era avere una bella macchina o la casa di proprietà -
ha detto -. Fare il medico è tornato ad essere una missione. Se
penso però ai giovani attuali, anche quelli che saranno futuri
medici, noto una carenza di cultura imperante nella nostra
società. Mancano i fondamentali. Non sanno parlare
correttamente, non conoscono le basi. Non conoscono nemmeno la
geografia. Dobbiamo studiare, leggere e imporre ai ragazzi ad
essere disciplinati. Andiamo incontro ad una barbarie sociale.
Una società in cui ormai vince il prepotente e non il più
colto".
Il professor Zangrillo, conosciuto soprattutto per essere
stato il medico personale di Silvio Berlusconi, ha voluto però
precisare il suo ruolo. "Vorrei che fosse chiaro che non sono il
medico dei vip e dei ricchi. Ma solo una serie di circostanze mi
ha portato ad essere identificato così. Piuttosto vorrei
sottolineare come la sanità sia sempre più costosa, soprattutto
per le speculazioni. Ho notato una disparità enorme nel tessuto
sociale, a parità di patologia si vive di più al Nord che al
Sud. Ma ciò non significa che i medici del Sud siano meno
preparati. Il problema è che tutti dovrebbero pagare le tasse
mentre ci sono molti ancora che non lo fanno".
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