"Credo che il Genoa debba ritornare
dove manca da tanto tempo. Per farlo ci vuole il consolidamento
del valore economico che consenta di usufruire di una rosa di
valore che controlli e di cui tu sei il padrone". Così Alberto
Zangrillo, presidente del Genoa, ospite della trasmissione
"Incontri d'Estate" di Telenord intervistato dal direttore
Giampiero Timossi.
Zangrillo ha parlato anche della situazione economica del
club rossoblù. "Ci sono innegabili difficoltà nel gruppo madre
la cui entità però non conosciamo, ma nessun riflesso per il
Genoa perché è una società sana con una governance di rispetto
che ha ben operato e speriamo possa ben operare ancora. Da parte
mia finché ci sarà stima e condivisione reciproca continuerò a
mantenere questo ruolo che è di garanzia per tutti i tifosi e
non solo per quelli che riempiono lo stadio".
Il numero uno del Grifone non ha risparmiato una stoccata al
mondo del calcio italiano parlando della nazionale eliminata
dagli Europei: " una rappresentazione poco simpatica - ha detto
-. Ho visto invece la Turchia dove tutti hanno un'anima e hanno
dato l'anima". Ma ha anche parlato di Gudmundsson e delle
cessioni del Genoa. "Il Genoa deve essere padrone di sé stesso.
Se vende Martinez è perché può permetterselo. Mi basta ricordare
la cessione di Dragusin e il fatto che dopo la sua partenza
abbiamo subito meno reti. Dobbiamo pensare - ha poi aggiunto -
che i giocatori non sono innamorati della maglia visceralmente
come noi tifosi.
Sono ragazzi pieni di vita ma, faccio un esempio, se Gudmundsson
guadagna 1 e trova un club che gliene dà 5 è normale che vada. A
memoria ricordo un solo giocatore da noi che era innamorato
della maglia ed è Marco Rossi (ex capitano ora club manager)".
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