Greenpeace Italia ha partecipato
all'incontro pubblico organizzato in piazza Sisto IV a Savona
dal coordinamento dei comitati contrari al progetto del
rigassificatore a Vado Ligure "per fare il punto sui rischi
ambientali dei rigassificatori e dare voce a chi è in prima
linea per difendere il proprio territorio".
"Il cambiamento climatico è già una realtà anche in Italia.
Non possiamo permetterci rigassificatori, né a Savona né
altrove. - dichiara il responsabile delle campagne di Greenpeace
Italia Alessandro Gianní - Il nostro governo deve mettere fine
alla trappola del gas e investire una volta per tutte nelle
energie rinnovabili".
Sono intervenuti in piazza, tra gli altri, il sindaco di
Quiliano, Nico Isetta, la co-fondatrice del movimento 'Fermiamo
il mostro' Monica Giovannini, l'attore Giorgio Scaramuzzino e il
portavoce del coordinamento dei comitati 'No Rigassificatore'
Franco Zunino secondo cui "la Liguria è una terra baciata dal
sole e deve puntare sulle fonti rinnovabili. Non è pensabile che
venga installata una nave rigassificatrice nel cuore del
Santuario dei Cetacei e a poche miglia dall'area marina protetta
di Bergeggi".
L'iniziativa, inserita tra le tappe della spedizione di
Greenpeace Italia 'C'è di mezzo il mare' nel Mediterraneo, è
stata l'occasione per ribadire ancora una volta la contrarietà
all'installazione della nave rigassificatrice Golar Tundra nella
rada di Vado Ligure, "un pericolo incombente di fronte alle
spiagge bandiera blu ai margini dell'Area Marina Protetta di
Bergeggi e nel cuore del Santuario dei Cetacei, - denuncia
Greenpeace - un'area di cruciale importanza per la sopravvivenza
di balene e delfini del Mar Mediterraneo già gravemente
minacciata dall'impatto delle attività antropiche".
La spedizione di Greenpeace Italia farà poi tappa il 4 e 5
luglio al Porto Antico di Genova, con una serie di eventi
pubblici e open boat a bordo della nave rompighiaccio di
Greenpeace, Arctic Sunrise.
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