Viktoria Mullova è stata la grande
protagonista, il 29 giugno al Carlo Felice, del concerto
inaugurale del Paganini Genova Festival. La straordinaria
artista, accompagnata dal direttore Riccardo Minasi sul podio
dell'Orchestra del teatro genovese, ha proposto il Concerto in
re maggiore op. 61 di Beethoven, caratterizzato da un intenso e
suggestivo dialogo fra solista e strumentale, dialogo che la
Mullova ha interpretato in una visione intimista con un perfetto
controllo del suono.
Minasi ha poi completato il programma dirigendo la Quarta
Sinfonia di Brahms. Accoglienze calorosissime per tutti con
Mullova chiamata sul palco insistentemente a fine esecuzione e
costretta a due bis, uno del figlio Misha Mullov Abbado e
l'altro di Bach.
Il concerto di Viktoria Mullova ha inaugurato il Paganini
Genova Festival che propone una settimana di intensi
appuntamenti. Tre gli incontri previsti il 30 giugno. Alle 15,
con partenza da Palazzo Tursi, gli Amici di Paganini proporranno
una prima visita ai luoghi del grande musicista genovese. Alle
17 Palazzo Tursi ospiterà una conversazione tenuta da
Mariateresa Dellaborra e da Stefania Montonati e dedicata alla
figura di Federico Mompellio, uno dei primi grandi studiosi di
Paganini, al quale si deve tra l'altro l'impostazione della
Edizione Nazionale delle sue opere. La sera all'Oratorio di San
Filippo, che fu testimone dei primi concerti tenuti dal
giovanissimo Niccolò, accompagnato dall'Orchestra Paganini
diretta da Vittorio Marchese si esibirà Mariusz Patyra,
vincitore del Premio Paganini nel 2001.
Intensa anche la giornata del 1 luglio che si aprirà alle
15,30 al Museo Diocesano con "Mamma mia che capricci" uno
spettacolo per bambini con Carola Bellino, Massimo Marinelli e
Elisa Moretto. Alle 17 avrà luogo a Palazzo Tursi la
presentazione del secondo volume dell'Epistolario di Paganini.
Infine, la sera (ore 20,30), a cura del Centro Paganini e della
Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, Palazzo
della Meridiana ospiterà "Paganini a processo: l'affare
Cavanna", una lettura tratta dalle carte custodite all'Istituto
Mazziniano e relative appunto al processo che Paganini subì
perché accusato di rapimento e seduzione di una minorenne
genovese.
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