Funziona il nuovo stucco
biodegradabile 'made in Italy' per il restauro delle barriere
coralline: esperimenti condotti all'Acquario di Genova e alle
Maldive dimostrano che i coralli crescono senza stress grazie al
nuovo materiale messo a punto dall'Istituto italiano di
tecnologia e dall'Università di Milano-Bicocca, che pubblicano i
risultati delle loro ricerche sulla rivista Advanced Sustainable
Systems. Il recupero attivo delle barriere coralline è
un'operazione che consiste nel far crescere nuove colonie di
corallo in ambienti protetti per poi trasferirli nuovamente
nelle porzioni di barriera danneggiate. Per eseguire il
trapianto, servono materiali che permettano l'adesione del
corallo alle superfici sottomarine garantendo tempi di
esecuzione ottimali. I prodotti attualmente in commercio
derivano spesso dall'industria del petrolio e possono perciò
risultare tossici per l'ambiente. Inoltre, il loro indurimento
può richiedere tempi lunghi, da un'ora a un giorno intero,
periodo nel quale il corallo deve mantenersi in posizione contro
le correnti marine che potrebbero spostarlo e ridurre il
successo del trapianto. Il nuovo materiale sviluppato da Iit e
Università di Milano-Bicocca, invece, è biodegradabile e non
inquina, perché fatto da due componenti di origine vegetale. Una
volta unite le due parti, il tempo di indurimento è di soli
20-25 minuti, caratteristica che permette di aumentare il
successo del trapianto e accelerare il restauro delle barriere
coralline.
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