Tredici imprese dell'area di
crisi industriale complessa del Savonese sono pronte ad assumere
fino a 27 nuovi ricercatori, a fronte di un investimento
complessivo di circa 9,4 milioni di euro e un contributo
richiesto a Regione Liguria pari a 5,3 milioni di euro. È
questo, spiega in una nota la Regione, l'esito del bando da 3
milioni di euro, a valere sull'azione 1.1.1 del PR FESR
2021-2027, a sostegno della ricerca industriale, dello sviluppo
sperimentale e del trasferimento tecnologico delle imprese che
rientrano all'interno dei 21 comuni dell'area di crisi
industriale complessa del Savonese. "Un ottimo risultato che
testimonia la rinnovata vitalità del tessuto economico savonese
- spiega l'assessore regionale allo Sviluppo economico -. Grazie
agli incentivi regionali, non solo sosteniamo la ricerca e lo
sviluppo sperimentale delle imprese, ma stimoliamo l'incremento
occupazionale di un'area che ha, nei decenni scorsi, patito una
pesante de-industrializzazione. Il nostro impegno non finisce
qui - aggiunge l'assessore - nel mese di luglio, infatti,
attiveremo altri 15 milioni di euro per lo sviluppo produttivo
delle imprese rientranti nei 21 comuni dell'Area di Crisi
Industriale Complessa del Savonese. Agevolazioni che, anche in
questo caso, saranno prioritarie al miglior rapporto
investimenti-incremento occupazionale". I progetti presentati
dalle imprese richiedenti rientrano nei comuni di Cairo
Montenotte, Carcare, Cengio, Millesimo e Vado Ligure. Si ricorda
che la misura consentiva alle piccole, medie e grandi imprese in
forma singola (solo PMI) o associata (costituite in ATS) di
richiedere, per progetti non inferiori ai 200 mila euro,
agevolazioni a fondo perduto fino a un massimo di 750 mila euro.
In particolare, per: spese del personale (al max 70%); costi
relativi a strumentazione e attrezzature; costi per la ricerca
contrattuale, le conoscenze e i brevetti (al max 40%); altri
costi d'esercizio (es: materiali, forniture); spese generali.
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