Le associazioni Legambiente, Lipu e
WWF Italia "esprimono viva soddisfazione per l'accoglimento da
parte del Tar del ricorso presentato contro il decreto del
ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica che
definiva la perimetrazione provvisoria e le misure di
salvaguardia del parco di Portofino, riducendone i confini
rispetto a quanto precedentemente stabilito". La notizia è
dell'altro ieri. "Dalla sentenza - dichiarano le associazioni,
che nel giudizio sono state difese dall'avv. Riccardo Lertora -
emerge chiaramente la gravità dell'azione del Ministero il quale
ha accolto le richieste del Presidente della Regione Liguria
determinando la riduzione dei confini dell'area protetta da
5.363 ettari a circa 1500 ettari. Questa enorme riduzione dei
confini dell'area protetta, fatta coincidere perlopiù con un
territorio già protetto a livello regionale, è stata disposta
dal Ministero in violazione delle valutazioni scientifiche e
delle norme tecniche, solo per assecondare le richieste di
alcuni centri di interesse, come il mondo venatorio, che si
oppongono ad ogni forma di protezione della natura, considerata
alla stregua di un parco giochi privato".
Nel disporre la riperimetrazione del parco il Ministero,
denunciano ancora le associazioni, "ha in un solo colpo smentito
sé stesso, avendo annullato due precedenti decreti e si è
discostato, senza alcuna motivazione, dalle conclusioni di
natura tecnico scientifica esposte da ISPRA, che, lo si
rammenta, fa capo proprio al Ministero dell'Ambiente. Questa
sentenza segna una fondamentale tappa in un'articolata vicenda
non solo politico amministrativa ma anche giudiziaria, che ha
visto già pronunciarsi il TAR Lazio e il Consiglio di Stato. In
questo iter, le associazioni, ancor prima di ricorrere ai
giudici, avevano più volte richiamato il Ministero alla propria
responsabilità segnalando queste macroscopiche anomalie".
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