Al via "Cambio di rotta" la
campagna di solidarietà 2024 di Nave Italia che toccherà, in
circa 6 mesi, 9 porti italiani e 1 estero. Dopo la pausa
invernale che ha permesso alla Fondazione Tender to Nave Italia
di raccogliere e vagliare le numerose richieste di
partecipazione alla campagna 2024 e, al brigantino, di essere
sottoposto ai consueti lavori di manutenzione, Nave Italia è
pronta per affrontare una nuova traversata solidale. A bordo, in
compagnia dell'equipaggio della Marina Militare e dello staff
scientifico della Fondazione, saliranno 21 tra associazioni ed
enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e
una dal Sudafrica, per sperimentare i benefici del metodo Nave
Italia.
Da segnalare tra i numerosi progetti a maggio "Il viaggio di
ESPRIMO", il progetto promosso da un gruppo di clinici e
ricercatori del dipartimento di neuroscienze, biomedicina e
movimento dell'università di Verona che ha coinvolto pazienti
tra i 18 e i 45 anni affetti da sclerosi multipla mentre il 25
giugno, torna "Academy to Italy 2024 realizzato in
collaborazione con il Royal Cape Yacht Club Sailing Academy di
Città del Capo", il progetto promosso dalla Sailing Academy del
Royal Cape Yacht Club di Cape Town che, anche quest'anno, si
rivolgerà a giovani provenienti da alcune delle zone più
difficili di Città del Capo. Oltre ai progetti di solidarietà,
diverse le iniziative in programma come il Trofeo Siad Bombola
d'oro (24 - 26 maggio) a Santa Margherita Ligure.
"Nave Italia - commenta il direttore scientifico Paolo
Cornaglia Ferraris -, è una nave scuola dedicata alla
disabilità. Strumento unico al mondo, grazie al quale un metodo
riabilitativo collaudato da 18 anni di esperienza, si è
dimostrato di straordinaria efficacia. Il brigantino della
Fondazione Tender to Nave Italia, è il luogo dove il "Metodo
Nave Italia" rivela la propria forza, per la capacità di porre
ogni persona di fronte ad un repentino "cambio di rotta" della
propria esistenza. Nessuno sarà più prigioniero del proprio
disagio dopo essere salito a bordo. In pochi giorni, una squadra
che condivide valori fatti di gerarchia e disciplina militare,
prossimità, inclusione, valorizzazione di ciascuno, offre una
cura di libertà. Ogni anno, almeno 300 persone suddivise in
decine di progetti, in piena sicurezza, aprono le porte della
prigione nella quale la disabilità li aveva rinchiusi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA